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Ieri 19 marzo era la festa del papà e anche Silvia, figlia di Massimo Riella, evaso una settimana fa durante una visita speciale sulla tomba della madre al cimitero di Brenzio, ha voluto fare gli auguri al padre, con un messaggio su Facebook dove racconta la sua verità.
“Ciao papà.. Questa è una delle foto che sta girando ultimamente di te, sicuramente scattata anni fa perché ora non sei così.
I giornali, la gente e la televisione sta dicendo un sacco di stronzate su di te, ma tranquillo le persone che realmente ti conoscono sanno che persona sei.
Un bonaccione, ma anche una testa di cazzo e su questo ho proprio preso da te.
Ci tengo a precisare che lui non si è mai fatto di crack come dicono al TG3 e la famosa accusa di aver aggredito i due vecchietti beh non è stato lui a farla, l’hanno incastrato.
Piuttosto che stare in carcere per scontare un’accusa che non gli apparteneva ha preferito evadere e vivere come un fuggitivo, credetemi è peggio che stare in carcere. Almeno lì hai un letto caldo, un piatto pronto e delle persone con cui passare la giornata. Invece ora chissà dove ti trovi, al freddo, senza cibo e indumenti puliti.
Sicuramente il gesto che ha compiuto non è stato ottimale e rispettoso nei confronti della legge, ma d’altronde è fatto a modo suo e non puoi cambiare un uomo a 50 anni.
Ti voglio bene papà, nonostante tutto, come dico sempre. Perché me ne hai fatte passare, ma sei sempre il mio papà.
E ti dico auguri, un abbraccio da tua figlia.
Che queste parole ti arrivino ovunque ti trovi, spero finisca presto tutto questo tran tran.”
Tanti i commenti sotto il post della giovane a sostegno di Riella, sono in molti a pensare che l’uomo non sia responsabile delle accuse che lo hanno portato al Bassone. Riella è ancora ricercato e la polizia Penitenziaria in collaborazione con il Nucleo Investigativo di Milano, specializzato nella ricerca e cattura di evasi sta setacciando anche le zona boschive e di montagna sopra il Lario. L’uomo si sarebbe dileguato in una vasta area boschiva che conosce molto bene perché è della zona ma anche a causa delle sue pregresse attività di bracconiere.