La protezione contro le forme severe di Covid-19 è altissima sia tra chi è stato vaccinato sia in chi ha già contratto il virus. A dirlo sono i ricercatori della Mayo Clinic, che in uno studio pubblicato su Clinical Infectious Diseases hanno analizzato le infezioni avvenute in vaccinati o ex malati (le cosiddette ‘breakthrough infection’), per vedere quanti di loro finivano in ospedale. I risultati sono stati incoraggianti. Nel dettaglio, tra marzo 2020 e novembre 2021, su un campione di 106.300 persone adulte che erano state positive al Covid e/o vaccinate, solo 69 avevano avuto bisogno di ricovero ospedaliero a causa di una infezione ‘breakthrough’.

In particolare, il tasso di ospedalizzazione era dello 0,06% (pari a 6 persone su 10.000) tra i vaccinati, dello 0,03% (pari a 3 su 10.000) tra chi aveva avuto in precedenza l’infezione ma non era vaccinato, fino a scendere allo 0,01% (ovvero 1 su 10.000) tra coloro che, in passato, dopo essersi ammalati di Covid si erano anche vaccinati. Per il primo autore dello studio, Benjamin Pollock, tuttavia, “l’interpretazione dei risultati non dovrebbe essere che l’immunità naturale fornisce la stessa protezione della vaccinazione”. La vaccinazione, spiega Aaron Tande, altro autore dello studio, “rimane la via più sicura per proteggersi dall’infezione da Covid-19 e da malattie gravi per coloro che non sono stati infettati”.

Questo perché l’alternativa sarebbe contrarre il virus per assicurarsi la protezione naturale, ma “è impossibile dire in anticipo quanto possa essere grave e quali possano essere gli esiti della prima infezione”. Per il ricercatore “attendere l’immunità naturale è una scommessa e non un’alternativa sicura”. Gli scienziati evidenziano, infine, come il vaccino sia un’arma anche per chi ha già avuto il virus, fornendo una protezione aggiuntiva che riduce ulteriormente il rischio di forme severe di Covid in caso di reinfezione.