omicron ba 2

1 – Che cos’è Omicron 2?
È un sottotipo di Omicron, la variante del virus Sars-CoV-2 diventata dominante in tutto il mondo tra gennaio e febbraio di quest’anno, dopo essere comparsa a novembre in Sudafrica. Questo sotto lignaggio, come è corretto chiamarlo, indicato col codice BA.2 per distinguerlo da Omicron (BA.1), è responsabile della crescita repentina di contagi registrata nel mondo questo mese. In Italia ieri ci sono stati più di 96 mila nuovi casi.

2 – In cosa differisce dal ceppo «principale»?
Possiede le stesse mutazioni di Omicron cui si sono aggiunte altre 3-4 nuove variabili localizzate sempre sulla Spike, la proteina che il virus utilizza per legarsi alle cellule umane. È stato identificato anche un Omicron 3 di cui non abbiamo sufficienti informazioni.

3 – È più contagiosa?
Sì, è molto più contagiosa anche rispetto a Omicron 1 che già lo era rispetto a Delta (la variante identificata per la prima volta in India), ad Alfa (sequenziata per la prima volta nel Regno Unito) e al ceppo originale (della città di Wuhan). È il virus respiratorio più contagioso mai visto nella virologia moderna, grazie a un indice di trasmissibilità superiore a 10, più alto rispetto a quello della varicella e vicino a quello del morbillo.

4 – È più pericolosa?
No, Omicron 2, attrezzata delle nuove mutazioni, non ha guadagnato in aggressività: i vaccinati sono protetti da malattia grave e ricovero in ospedale. Aumentando i casi, aumentano però le possibilità che l’infezione interessi individui fragili (per età, per patologie concomitanti, non vaccinate o che rientrano nei casi in cui il vaccino ha scarsa efficacia) e che la malattia da Covid diventi molto pericolosa.

5 – Quali sono i sintomi?
Molto simili alle forme influenzali: naso che cola, mal di gola, tosse, febbre (nei primi giorni anche 39), dolori alle articolazioni, diarrea, vomito, ma non perdita di olfatto e gusto, segno che l’infezione non coinvolge il sistema neurologico. L’incubazione sembra essere più breve: dal momento del contagio i sintomi, se ci sono, arrivano prima.

6 – I tamponi funzionano?
Sì, i tamponi ora utilizzati rilevano la presenza di Omicron 2. Quelli rapidi antigenici possono non rilevarla come succedeva anche per BA.1, il molecolare resta il test di riferimento.

7 – I vaccini sono efficaci?
Sì, proteggono dalla malattia grave e dal ricovero in ospedale. Questo non evita il rischio di reinfezione: una persona vaccinata con tre dosi non è completamente al riparo dal contagio soprattutto se ha ricevuto il booster meno recentemente. Secondo l’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) «appare difficile reinfettarsi con BA.2 dopo aver preso BA.1». Non si può escludere però e se succede si tratta di forme prevalentemente blande. La protezione più forte resta il vaccino.

8 – Le cure sono efficaci?
Sì. Mentre gli anticorpi monoclonali (infusioni) funzionano un po’ meno rispetto a BA.1, gli antivirali orali sono ugualmente efficaci contro la sottovariante.

9 – Quanto è diffusa in Italia?
Omicron è ormai predominante, 99,9%. Il 44% delle sequenze Omicron, diffusa in tutte le regioni, sono riconducibili a BA.2 come mostra l’ultima indagine lampo dell’Istituto superiore di Sanità.

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